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Calcioscommesse: 4 arresti. Indagati Gattuso e Brocchi

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2013 16:29
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17/12/2013 16:29

Calcioscommesse: 4 arresti. Indagati Gattuso e Brocchi
Nuovo filone d'inchiesta a Cremona: in carcere sono finiti i due Mister X. L'accusa ipotizzata dalla procura per i due ex calciatori è invece associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva
CREMONA - Nuova operazione della Polizia contro le scommesse clandestine nel calcio: decine di agenti della squadra mobile di Cremona e del Servizio centrale operativo hanno eseguito in diverse città italiane alcune ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip della città lombarda Guido Salvini. Effettuate anche una serie di perquisizioni a carico di soggetti indagati. I provvedimenti, richiesti dalla procura di Cremona, sono relativi all'ultima fase dell'inchiesta 'Last Bet', partita a giugno del 2010, che ha già portato in carcere decine di giocatori ed ex giocatori anche di serie A, tra cui Beppe Signori, Cristiano Doni e Stefano Mauri.

INDAGATI GATTUSO E BROCCHI - L'ex giocatore del Milan e campione del mondo a Berlino, Gennaro Gattuso, e l'ex giocatore della Lazio Cristian Brocchi sono indagati nell'ambito del nuovo filone d'inchiesta sul calcioscommesse. Secondo quanto si apprende, l'accusa ipotizzata nei loro confronti dalla procura di Cremona è associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Nei confronti di entrambi sono state eseguite dalla polizia delle perquisizioni. Cristian Brocchi e Gennaro Gattuso erano in contatto con due degli arrestati. In particolare Francesco Bazzani detto Civ in un'occasione si era introdotto nel centro sportivo di Milanello, dove si allena il Milan, e aveva inviato messaggi allo stesso Gattuso. È accaduto nel febbraio del 2012 quando si erano svolte partite di Milan, Lazio e Juventus sulle quali Bazzani avrebbe cercato di influire.

«GATTUSO CADE DALLE NUVOLE» - "Ho sentito Rino, cade dalle nuvole. In questo momento non possiamo fare alcun commento: vuole aspettare di capire". Così Andrea D'Amico, procuratore di Gattuso, commenta all'Ansa la notizia che l'ex centrocampista azzurro, campione del mondo 2006, è indagato nell'inchiesta di Cremona sul Calcioscommesse. "È stato un fulmine a ciel sereno - ha anche detto, a Sky Tg24 -. Rino era fuori casa e adesso sta rientrando. C'è bisogno di aspettare, per saperne di più. I legali sono in contatto con la Procura. In questo momento è importante non tirare alcun tipo di conclusioni, ma bisogna capire come vengono fuori questi nomi". Ha aggiunto Andrea D'Amico, procuratore di Rino Gattuso, intervenendo a Sky Tg24, a proposito del coinvolgimento del proprio assistito nel filone cremonese dell'inchiesta sul Calcioscommesse, che stamattina ha portato a quattro arresti. "Bisogna capire come certi nomi vengono fuori - ha sottolineato - gli inquirenti stanno lavorando e verificheranno tutto. Prima di arrivare a tirare delle conclusioni, bisognerà verificare. Quando vengono fuori queste notizie, l'eco che ne deriva è importante; nell'ipotesi che non vi siano responsabilità, successivamente l'eco è sempre minore. Bisogna aspettare un attimo, per capire le circostanze e i contorni, prima di dare giudizi". "In passato altre persone si sono viste escludere dalle indagini - ha aggiunto -: secondo me è doveroso stare in attesa e capire gli sviluppi".

PERINETTI: «RINO CHIARIRA' LA SUA POSIZIONE» - Giorgio Perinetti, ds Palermo, ha detto al Corriere dello Sport: "Leggere del coinvolgimento di Gattuso mi ha meravigliato. Conosco Rino come un ragazzo limpido e amante del calcio e dello sport. Bisogna capire cosa c'è dietro queste notizie che stanno uscendo, perché al momento non si possono fare commenti, ma sono sicuro che avrà modo di chiarire la sua posizione".

«BROCCHI SCONVOLTO MA ESTRANEO» - "La parola indagato non significa condannato e nemmeno prosciolto. È chiaro che, quando si tratta di un calciatore coinvolto in certe questioni, la notizia ha risalto maggiore. Ma io, in qualità di persona che conosce sia Brocchi che Gattuso, dico che, quasi sicuramente, entrambi sono estranei ai fatti". Così Davide Lippi, procuratore del primo, è intervenuto a Radio Crc, nella trasmissione 'Si gonfia la retè. "Gattuso e Brocchi sono indagati e solo in futuro capiremo meglio. Al momento sono emerse solo telefonate riferite ad alcuni biglietti - ha aggiunto Lippi - ma, prima di dare giudizi, vediamo cosa emergerà da queste indagini. Parliamo di calciatori che sono prima di tutto ragazzi e quindi possono sbagliare ma, quando terminano la propria carriera, hanno la vita davanti. Brocchi ha appena cominciato la carriera di allenatore e una mazzata del genere non è cosa da poco". "È normale che Cristian sia arrabbiato: vedersi arrivare le forze dell'ordine alle 6 del mattina in casa non è una cosa bella - ha sottolineato il procuratore -. La piaga del calcio scommesse è da combattere, ma ci andrei molto cauto, perché anche altre volte Brocchi è stato chiamato in causa. Cristian è sconvolto chiaramente, è molto arrabbiamo, ma anche sereno, perché estraneo a ogni fratto. Con la stessa misura con cui è stato enfatizzato l'accaduto, ci aspettiamo che quando sarà tutto finito, verrà detto anche che non c'entra nulla".

IN CARCERE I DUE MISTER X - Sono quattro le ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip Guido Salvini. In particolare, agli arresti sono finiti Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, soggetti che i calciatori coinvolti nel corso delle precedenti fasi dell'inchiesta avevano identificato come 'Mister X'. I due, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano il collegamento tra il mondo delle scommesse clandestine e i giocatori e le società di calcio. Spadaro, secondo l'accusa, sarebbe legato al giro dei 'bolognesi' di Giuseppe Signori mentre Francesco Bazzani avrebbe avuto collegamenti sia con i commercialisti dell'ex bomber della Nazionale, Bruni e Giannone (entrambi finiti in carcere in una delle precedenti fasi dell'inchiesta), sia con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli zingari.

GLI ALTRI ARRESTI - Le altre due ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione calcio nonché in contatto con l'ex presidente dell'Ancona calcio Ermanno Pieroni (anche lui coinvolto nella prima fase dell'inchiesta) e Fabio Quadri, considerato il factotum dello stesso Spadaro.

IL BILANCIO: 54 IN CARCERE, PIU' DI 120 INDAGATI - L'operazione di oggi "è un ulteriore risultato che conferma l'impegno della Polizia contro il fenomeno del calcioscommesse e che va inserito in un contesto più ampio di indagini". Lo dice il direttore del Servizio centrale operativo della Polizia, Raffaele Grassi, in relazione al nuovo filone d'inchiesta della procura di Cremona conclusosi con l'emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare e diverse perquisizioni. Il risultato di oggi, aggiunge Grassi, è il frutto del proseguimento delle inchieste 'Last Bet 1' e 'Last Bet 2' "che hanno già consentito di arrestare complessivamente 54 soggetti e di indagare più di 120 persone".

«RISCHIO MANIPOLAZIONE TORNEI IN CORSO» - Le partite che propongono Francesco Bazzani e Salvatore Spadaro i due Mister X dell'inchiesta cremonese sul calciosommesse, "riguardano prevalentemente la serie A, e cioè gli incontri più importanti, quelli che hanno consentito i maggiori lucri, quelli per i quali maggiormente è emersa l'assoluta 'chiusurà dei calciatori". Lo annota il gip di Cremona Guido Salvini nell'ordinanza che li ha portati in carcere letta dall'ANSA. Secondo il giudice, "la gravità, l'importanza, il numero degli episodi loro contestati, ne evidenzia la pericolosità e cioè vi è il concreto pericolo che contribuiscano a ulteriori manipolazioni dei campionati in corso". Per il giudice, "le somme che hanno maneggiato nel 2011, comprensive del denaro necessario a corrompere, sono state sempre dell'ordine di molte centinaia di migliaia di euro per partita". I loro rapporti, inoltre, "non sono soltanto con i calciatori, ma soprattutto con i dirigenti". È di 600-700 mila euro la cifra che Francesco Bazzani e Salvatore Spadaro, i due mister X arrestati nell'inchiesta sul Calcioscommesse, avrebbero chiesto per poter influire sulle partite. "La cifra - ha spiegato il procuratore di Cremona Roberto Di Martino - comprendeva il compenso per l'intermediazione e il denaro che serviva per oliare dirigenti e calciatori". È di questa cifra che alcuni indagati parlano in intercettazioni telefoniche e che è riportata anche da alcuni testi.
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