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Calcioscommesse, indagato anche Gattuso

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2013 16:25
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17/12/2013 16:25

Calcioscommesse, indagato anche Gattuso
Coinvolte partite dello scorso campionato

Blitz all’alba, 4 arresti. “Ringhio”: «Arrabbiato e offeso». Il gip: il gruppo di Singapore voleva truccare anche i Mondiali

Nuova operazione contro le scommesse clandestine nel calcio con un blitz, e quattro arresti, all’alba da parte di decine di agenti della squadra mobile di Cremona e dello Sco di Roma nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta dell’indagine «Last Bet» partita da Cremona tre anni fa. E il mondo del calcio trema di nuovo: 30 gare di A, tra il 2011 e lo scorso campionato, e 50 di altre serie, ma sarebbe a rischio di manipolazioni anche il campionato in corso, secondo le ordinanze di custodia cautelare. Le partite riguardano un po’ tutti: Milan, Juventus, Inter, Lazio e altre. E se vi pare che sia troppo, per degli scommettitori, alterare le sfide delle big di Serie A, il gip Guido Salvini toglie ogni dubbio scrivendo nella sua ordinanza che le 14 persone arrestate nel settembre 2013 a Singapore erano pronte a cercare di «taroccare» anche i prossimi Mondiali di calcio.

GATTUSO E BROCCHI - L’ex giocatore del Milan e campione del mondo a Berlino, Gennaro Gattuso, e l’ex giocatore della Lazio (e del Milan, dell’Inter, della Fiorentina e del Verona) Cristian Brocchi risultano indagati, anche se «Ringhio» si è detto «arrabbiato e offeso» in un’intervista rilasciata a Sportmediaset. L’inchiesta comunque non si ferma qui. In tutto sono 20 gli indagati, compresi diversi calciatori - un paio ancora in attività - ed ex giocatori, e 30 le partite di Serie A coinvolte, oltre a una 50 di gare di campionati minori.

GLI ALTRI COINVOLTI - I calciatori ancora in attività sono Nicola Mingazzini, ex di Bologna e Albinoleffe, attualmente al Pisa; Claudio Terzi, giocatore del Siena; Samuele Olivi, ex di Salernitana, Piacenza e Pescara oggi al Grosseto; Fabrizio Grillo, giocatore del Siena. Quelli che si sono già ritirati, oltre a Brocchi e Gattuso, sono: Claudio Bellucci, ex giocatore di Modena, Napoli, Bologna e Sampdoria; Davide Bombardini, ex di Roma, Bologna, Atalanta e Albinoleffe; Leonardo Colucci, ex di Modena e Bologna ; Lorenzo D’Anna, ex del Chievo.

INDAGATI - L’accusa ipotizzata nei confronti di Gattuso e Brocchi dalla procura è associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Nei confronti di entrambi, oltre che degli altri indagati, sono state eseguite perquisizioni a domicilio e, in alcuni casi, sono stati ritrovati appunti relativi a incontri. Secondo le prime indiscrezioni Brocchi e Gattuso erano in contatto con due dei quattro arrestati nel blitz. In particolare Francesco Bazzani, detto Civ, in un’occasione si era introdotto nel centro sportivo di Milanello, dove si allena il Milan, e aveva inviato e ricevuto messaggi allo stesso Gattuso.

«FULMINE A CIEL SERENO» - «È stato un fulmine a ciel sereno». Così Andrea D’Amico il procuratore di Rino Gattuso commenta la notizia delle indagini su «Ringhio» nell’inchiesta di Cremona sul calcioscommesse. «Rino è caduto dalle nuvole - ha detto ai microfoni di Sky Tg24 - Non sa come mai il suo nome sia balzato fuori. Ora bisogna capire come escono certi nomi, quali sono le circostanze che hanno determinato questa situazione. E prima di trarre conclusioni bisogna verificare tutto. Sappiamo bene che quando vengono fuori queste notizie l’eco che ne deriva è importante. Dobbiamo aspettare prima di dare giudizi. È doveroso attendere in attesa degli sviluppi futuri per la moralità di Rino». Sulla stessa scia l’agente di Brocchi, ora allenatore delle giovanili rossonere. Davide Lippi spiega: «la reazione e’ stata di grande sorpresa, sia lui che la sua famiglia sono abbastanza scioccati da quanto successo».

L’INCHIESTA - Quattro i mandati d’arresto firmati dal Gip Guido Salvini e legati all’ultima fase dell’inchiesta «Last Bet», partita a giugno del 2010, che ha già coinvolto decine di giocatori ed ex giocatori anche di serie A, tra cui Beppe Signori, Cristiano Doni e Stefano Mauri. Gli arresti di martedì sono stati eseguiti a Milano, Bologna, Rimini, Messina.

«MISTER X» -In particolare in manette sarebbero finiti due «intermediari» delle scommesse. Si tratta di Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, soggetti che i calciatori coinvolti nel corso delle precedenti fasi dell’inchiesta avevano identificato come «Mister X». I due, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano il collegamento tra il mondo delle scommesse clandestine e i giocatori e le società di calcio. Spadaro, secondo l’accusa, sarebbe legato al giro dei «bolognesi» di Giuseppe Signori mentre Francesco Bazzani avrebbe avuto collegamenti sia con i commercialisti dell’ex bomber della Nazionale, Bruni e Giannone (entrambi finiti in carcere in una delle precedenti fasi dell’inchiesta), sia con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli zingari.

6-700 MILA EURO - Spadaro e Bazzani chiedevano 600-700 mila euro a intermediazione, comprensivi del denaro - spiegano in procura - «che serviva per oliare dirigenti e calciatori». In un’intercettazione il «Civ» parla esplicitamente «di sei giocatori a cui sarebbero stati dati 25 mila euro a testa per una partita. All’allenatore sarebbero stati dati 70 mila euro». Le chiamate e i messaggi arrivavano in prossimità delle partite, anche fino a mezz’ora prima.

ALTRI ARRESTI - Le altre due ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione calcio nonché in contatto con l’ex presidente dell’Ancona calcio Ermanno Pieroni (anche lui coinvolto nella prima fase dell’inchiesta) e Fabio Quadri, considerato il factotum dello stesso Spadaro.

LE PARTITE SONO 30 - Tra le partite coinvolte ci sono sicuramente Chievo-Milan, Milan-Lazio, Milan-Bari e Milan-Cagliari per quanto riguarda i rossoneri, Bologna-Lazio, Lazio-Juventus e Udinese-Lazio (e per questa il giudice per le indagini preliminari Matteo Salvini ricorda il clamoroso errore su rigore di Zarate, e come Brocchi fosse in campo), più altre gare di Serie A che, secondo il procuratore Roberto Di Martino, «sono circa una 30ina» in totale. Tra queste anche alcune dello scorso campionato, come Palermo-Inter (finì 1-0, leggi la cronaca). Circa 50 quelle di serie minori, invece.

«CONTINUANO A FARE COME PRIMA» - «Io non faccio l’opinionista e non posso mettermi a pontificare - ha commentato Di Martino - Certo siamo di fronte a un dato di fatto chiaro e cioè che nonostante gli arresti e le indagini buona parte di questi personaggi continuano a fare quello che facevano prima». Il riferimento è alle indagini di Last Bet.

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