Conte, Garcia e Benitez in vetta tre fenomeni

Gabriel13
00lunedì 13 gennaio 2014 13:47


Conte, Garcia e Benitez in vetta tre fenomeni
Da quando la serie A si gioca con i tre punti per vittoria e a venti squadre, non ci sono mai state Juve, Roma e Napoli migliori di queste


di Stefano Agresti

ROMA - Più che una maratona da vincere con un cammino regolare, questo campionato è una folle corsa senza respiro. Non prendono fiato le prime tre e i loro risultati sono senza precedenti. Da quando la serie A si gioca con i tre punti per vittoria e a venti squadre, non c’è mai stata una Juve migliore di questa (eguagliati i 52 punti di Capello nel 2005-2006, torneo poi cancellato da Calciopoli), né una Roma migliore dell’attuale (battuto 44 a 42 il record ottenuto due volte da Spalletti), né un Napoli migliore rispetto a oggi (stracciato Mazzarri, arrivato al massimo a quota 39, per di più in una stagione in cui non aveva la Champions). Messi assieme e sommati, Conte, Garcia e Benitez si sono presi 138 punti, mentre finora le prime tre della classifica non ne avevano ottenuti più di 134. Sono, questi, numeri che fotografano alla perfezione il girone d’andata, che si chiude stasera nel segno di tre grandi squadre. Protagoniste anche ieri, peraltro, di successi roboanti. Ha vinto con il carattere una Juve non brillantissima, aiutata dalla sciagurata scelta del Cagliari di affidarsi a un portiere inadeguato; ha vinto con il gioco la Roma, già arricchita dalla qualità-quantità di Nainggolan; ha vinto con autorità il Napoli nella partita più difficile della domenica, contro il Verona rivelazione. Per capirsi: se a qualcuno viene in mente di valutare il lavoro di Garcia e Benitez in base al distacco dal vertice, sbaglia metro di giudizio. Pensate che la Roma, con i suoi 44 punti, sarebbe stata al comando nelle ultime tre stagioni, e il Napoli, con 42, lo sarebbe stato sia due che tre anni fa. A rovinarle entrambe - diciamo così - è la Juve, i cui risultati sono anomali, anzi anormali: con un avversario del genere, perfino il massimo sembra niente. Non sorprende, ma colpisce il fatto che tra le prime tre non ci siano le milanesi. E’ la seconda volta di fila che succede, in precedenza non era mai capitato. Il motivo è soprattutto uno: manca il vil denaro. Oggi ne farà quasi certamente le spese Allegri, che non ha un Milan degno di tal nome, imbottito di ragazzini e mezze figure, ma lo ha portato a un punto davvero troppo basso, mettendoci anche del suo. E Barbara imperversa, con la sua voglia di cambiamento. Milano povera, povera Milano: anche questa, in fondo, è una cosa mai vista.

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