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07/01/2014 16:36 | |
I medici su Bersani: «Stazionario,
ancora 5 giorni in rianimazione»
Mauro Bersani, medico: «Le cose per lui evolvono bene, è un duro mite»
Le condizioni di Pier Luigi Bersani restano stazionarie. Lo hanno riferito i medici dell’ospedale Maggiore di Parma nell’ultimo bollettino medico. L’ex segretario del Pd «è cosciente, collaborante e permane l’assenza di deficit neurologico», hanno spiegato i medici. Bersani, comunque, «resterà in terapia intensiva per il tempo necessario alla monitorizzazione della situazione clinica, che si protrarrà per almeno 5 giorni. La prognosi rimane riservata». Il deputato del Pd «ha parlato anche questa mattina con i famigliari». La decisione di far restare Bersani in rianimazione è legata ai rischi che ancora permangono, legati all’emorragia subita.
LE DIMISSIONI - Sui tempi necessari alle dimissioni «ci aspettiamo tempi medio-lunghi, ogni caso è diverso» afferma Maria Luisa Caspani, direttore della prima anestesia, durante una breve conferenza stampa. Sulle cause del malore, che secondo alcuni potrebbe essere attribuito anche allo stress della vita politica, spiega: «Non possiamo escludere nulla ma non possiamo saperlo». Infine sulla necessità di sottoporre Bersani a una eventuale riabilitazione, Caspani non si sbilancia: «È prematuro parlarne, vedremo». Il prossimo bollettino sanitario, il sesto, sarà diffuso tra ventiquattro ore.
FRANCESCHINI - A far visita ai famigliari di Pier Luigi Bersani il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. «È bello vedere che tutta Italia vuole bene a Bersani, è una persona che si fa valore bene da tutti, alleati e avversari», ha detto. «È una persona autentica, generosa, un vero leader politico che come si è visto in queste ore è rispettato da tutti», ha insistito.
IL FRATELLO - In precedenza a commentare le condizioni di Bersani, il fratello Mauro, medico: «Le cose per adesso evolvono bene, lui è forte come una roccia, ce la farà. È un duro mite». Il fratello, che era stato intervistato da Francesco Alberti sul Corriere della Sera, ha spiegato che Pier Luigi «non è un salutista».
LA RICOSTRUZIONE - Poi ha ricordato i primi momenti dopo il malore che aveva colpito a Piacenza l’ex segretario Pd: «Sono stato chiamato telefonicamente, gli ho detto di recarsi al pronto soccorso e che l’avrei raggiunto là, e così è stato. Poi ci siamo affidati a un’ottima sanità». «Può darsi che qualche stress di troppo - ha aggiunto il fratello - possa avere generato qualche picco pressorio di troppo, però pensiamo tutti ai picchi pressori che deve avere un padre di famiglia che non ha lavoro».
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