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07/01/2014 16:35 | |
Caselle, trovata in un fosso la refurtiva
Nuovo interrogatorio per il figlio
Il ragazzo ha indicato ai carabinieri il luogo vicino alla villa Rinvenute tazzine da caffè. Si cerca ancora l’arma del delitto
Nuovo interrogatorio nel pomeriggio per Maurizio Allione , il figlio di 29 anni della coppia assassinata in casa a Caselle insieme alla nonna materna. Il ragazzo è stato convocato in caserma perché in mattinata aveva indicato ai carabinieri il luogo dove sono stati trovate alcune tazzine da caffè del servizio di famiglia. In mezzo alla terra, in un fosso su una stradina di campagna poco distante dalla villetta di Caselle. Il ragazzo ha avvisato i militari intorno all’ora di pranzo. «Stavo portando i cani a un mio amico - ha raccontato - perché non posso tenerli in questi giorni, quando ho visto in mezzo alla terra quelle tazzine da caffè. Le ho riconosciute. Era dei miei, appartenevano a mia nonna. Cosa ci fanno lì?».
Forse sul bordo dell’oggetto di ceramica, ha sostenuto il ragazzo indicando il punto esatto ai carabinieri, ci sono tracce dell’assassino, o degli assassini che hanno infierito con varie coltellate sui coniugi Allione, Claudio e Mariangela, e sulla nonna Emilia. I militari hanno sequestrato le tazzine, che saranno esaminate dalla scientifica. Nelle prossime ore il ragazzo sarà molto probabilmente riascoltato. Per ora, resta indagato non per il triplice omicidio ma soltanto per il possesso di droga. In casa aveva della marijuana.
I RIS NELLA CASA - Intanto, dalle 9.30 proseguono i lavori dei Ris di Parma all’interno della casa di due piani, e nell’area verde esterna: un giardino e un orto di circa duecento metri quadrati, su cui gli esperti della scientifica stanno insistendo per cercare l’arma del delitto. L’autopsia è stata fissata per domani mattina. Potrebbe durare due giorni, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, e verrà ordinata domani mattina stesso dal pm Fabio Scevola, che coordina l’indagine. Si svolgerà a Torino, e non nelle camere mortuarie di Lanzo, dove sono stati conservati i cadaveri fino ad ora, che verranno trasferiti. I carabinieri stanno sentendo altre persone informate sui fatti: molti sono amici del figlio. Domenica mattina è stato
lui a telefonare all’amico Andrea Pagano, che vive poco distante dalla villetta di Caselle, e a chiedergli di andare a vedere se i suoi genitori erano in casa e se andava tutto bene. Pagano, guidato al cellulare da Maurizio, che gli dava indicazioni, ha schiacciato un pulsante dietro a una delle lampade esterne: una sorta di pulsante segreto che serviva ad aprire la porta principale della casa, in caso di emergenza. Maurizio ha nominato, affinché lo assista come parte lesa, l’avvocato Stefano Castrale. «Il ragazzo è sconvolto e non riesce ancora a rendersi conto dell’accaduto», sostiene il legale. Maurizio ha dei sospetti. Crede che a colpire i suoi parenti potrebbero essere state delle persone con cui c’erano stati degli screzi. Intanto, gli inquirenti stanno cercando di mettersi in contatto con l’unico altro familiare stretto in vita della famiglia: il fratello del padre. Un uomo che aveva litigato con Claudio Allione molti anni fa, e che non frequentava più la famiglia.
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