Napolitano, appello a Forza Italia: «Berlusconi non rompa sulle riforme»

Napolitano, appello a Forza Italia:
«Berlusconi non rompa sulle riforme»
Il capo dello Stato: «Massima attenzione al malessere sociale». Al Cavaliere: «Sbagliato evocare immaginari colpi di Stato»

«La crisi che ha investito l’eurozona ha messo a dura prova la coesione sociale. Le più elaborate previsioni 2014 segnalano un rischio diffuso di tensioni e scosse sociali: un rischio che deve essere tenuto ben presente e fronteggiato in Italia». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso del tradizionale scambio di auguri al Quirinale .«Occorre accompagnare il più severo richiamo al rispetto della legge con la massima attenzione a tutte le cause e i casi di più acuto malessere sociale» , ha sottolineato Napolitano. Il riferimento - anche se non esplicito - è alle proteste delle ultime settimane che si sono svolte in Italia, in primis quelle del movimento dei Forconi. Ma il discorso del capo dello Stato è ad ampio raggio. In un passaggio Napolitano torna anche puntare l’indice sulle «condizioni disumane delle carceri» e dice di confidare che le Camere «ancora trarranno impulso a decisioni che siano anche di riforma della giustizia». Immediata la risposta del premier Letta: «Già domani il consiglio dei ministri darà seguito alle parole di Napolitano sulla giustizia» .

IL FUTURO - Non mancano i passaggi di analisi della situazione politica attuale, dei nuovi equilibri nella maggioranza, delle riforme e anche del futuro della sua presidenza. «Nel ringraziare il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni per la fiducia largamente accordatami - dice Napolitano riferendosi al sì al suo secondo mandato - ebbi modo di indicare inequivocabilmente i limiti entro cui potevo impegnarmi a svolgere ancora il mandato di presidente». «Anche di quei limiti credo abbiate memoria - ha aggiunto - ed io doverosamente non mancherò di rendere nota ad ogni mia ulteriore valutazione della sostenibilità, in termini istituzionali e personali, dall’alto e gravoso incarico affidatomi».

IL GOVERNO - Nel discorso del capo dello Stato un riferimento al governo e alle nuove alleanze nella maggioranza. «Le sorti del Governo - ha detto il presidente della Repubblica - poggiano soltanto sulle sue forze, sono legate soltanto al rapporto di fiducia con la sua maggioranza». «È nel pieno rispetto dell’autonoma responsabilità del governo - ha aggiunto - che il capo dello Stato interviene in spirito di cooperazione e con contributi di riflessione».

FORZA ITALIA E LE RIFORME - Quindi un appello diretto a Forza Italia . «Oggi vorrei rivolgere uno schietto appello al partito che il 2 ottobre scorso si è distaccato dalla maggioranza originaria guidata da Letta, perché quella rottura non comporti l’abbandono del disegno di riforme costituzionali», sottolinea il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal Quirinale. «Mancare anche questa volta l’obiettivo della revisione della II parte della Costituzione sarebbe fatale per il rilancio delle potenzialità e del progresso della nazione» ha detto Giorgio Napolitano. «Le riforme - ha sottolineato in un altro passaggio - come il superamento del bicameralismo paritario, lo snellimento del parlamento, la semplificazione, in chiave di linearità e di certezza dei tempi, del processo legislativo, o come la revisione del Titolo V varato nel 2001, sono convinto siano ormai questioni vitali per la funzionalità e il prestigio del nostro sistema democratico, per il successo di ogni disegno di rinnovato sviluppo economico, sociale e civile del nostro paese nel tempo della competizione globale».

BERLUSCONI - Poi il riferimento alle vicende giudiziarie di Berlusconi e alla sua decadenza da senatore. «La severità delle sanzioni inflitte, la riluttanza a prenderne atto e a compiere gesti conseguenti può indurre l’interessato e la sua difesa a tentare la strada di possibili procedimenti di revisione previsti dall’ordinamento nazionale o a proporre ricorsi in sede europea - dice Napolitano - Ma non autorizza a evocare immaginari colpi di Stato e oscuri disegni cui non sarebbero state estranee le nostre piu’ alte istituzioni di garanzia». Il Capo dello Stato, nel suo discorso al Quirinale per lo scambio di auguri con le alte cariche istituzionali, ha evidenziato «l’effetto drammatico che ha avuto sul quadro politico la sentenza di condanna definitiva della Cassazione nei confronti di Berlusconi», ma ha ribadito «il principio della divisione dei poteri e quindi del rispetto delle autonome decisioni della magistratura».

VOTO E STABILITA’- Napolitano sottolinea anche l’importanza della «stabilità» nel 2014. «È importante che l’Italia continui a essere governata in questo 2014 che comincia. L’Europa ci guarda e anche gli italiani - ha detto il presidente della Repubblica - È superfluo e banale ribadire che la stabilità non è un valore in sé se non si trasforma in azione di governo adeguata. Non c’è nulla che assomiglia a una concessione all’inerzia e all’inefficienza nella preoccupazione di evitare un cieco precipitare verso nuove elezioni a distanza ravvicinata dalle precedenti», ha aggiunto Napolitano.

MALESSERE SOCIALE- Nel discorso di fine anno al Quirinale, Napolitano ha affrontato anche il tema delle proteste degli ultimi giorni, anche se non ha citato direttamente le proteste dei Forconi. «La massima attenzione va data a quanti non sono raggiunti da risposte al loro disagio - ha detto ancora il presidente della Repubblica - categorie, gruppi, persone, che possono farsi coinvolgere in proteste indiscriminate e finanche violente, in un estremo e sterile moto di contrapposizione totale alla politica e alla istituzioni».