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Serie A Inter, Mazzarri: «Gara a Napoli? Tanti ricordi, sarà dura»

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2013 17:24
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14/12/2013 17:24

Serie A Inter, Mazzarri: «Gara a Napoli? Tanti ricordi, sarà dura»
Il tecnico dell'Inter: «È una vigilia particolare, ma conosciamo la forza degli azzurri. Che accoglienza mi aspetta? Le persone equilibrate sappiano riconoscere i meriti e i demeriti. Dissidi Moratti-Thohir? Illazioni»
di Andrea Ramazzotti
APPIANO GENTILE (COMO) - Mazzarri, è una vigilia particolare questa per lei?
«Sarà una vigilia particolare quando sarò lì perché 4 anni non si dimenticano. Sono state 4 stagioni belle e intense, ma in questo momento voglio preparare al meglio i miei ragazzi, cosciente delle difficoltà alle quali andremo incontro. Mi interessa solo quello che succederà sul campo e voglio dare più input possibile ai miei giocatori perché conosco la forza del Napoli».

Come arriva l'Inter a questa partita?
«Abbiamo fatto degli errori nelle ultime due gare, anzi soprattutto nell'ultima. In settimana abbiamo lavorato tanto su questi errori di concetto e credo di aver fatto un buon lavoro. Mi aspetto cose molto migliori rispetto a quello che è successo contro il Parma».

Pensa che l'accoglienza possa essere fuorviata da quello che ha detto il suo ex presidente?
«I tifosi del Napoli sono tanti, in tutto il mondo, e tutti non possono avere la stessa opinione, ma le persone intelligenti ed equilibrate sanno riconoscere i meriti e i demeriti delle persone».

Il distacco di 4 punti rispecchia i valori tecnici delle due squadre?
«Sappiamo come abbiamo iniziato l'anno e quello che abbiamo detto questa estate. L'Inter sta facendo oltre le migliori aspettative e anzi alcune volte ci sono mancati dei punti per quello che abbiamo fatto. Al di là di questo, a livello generale, il nostro è un percorso importante».

Il gelo tra Moratti e Thohir, le voci su De Boer: si sta alzando la pressione sull'Inter?
«Sono esperto di calcio e sono abbastanza intelligente per capire cosa può succedere alla vigilia di due partite importanti e dopo 3 pareggi. Sono illazioni per creare problemi all'interno del nostro staff. Non dobbiamo ascoltare niente e nessuno e dobbiamo far bene sul campo. All'interno c'è grande armonia e sintonia in tutto».

Com'è finito il rapporto con De Laurentiis?
«A me non piace parlare tanto e vorrei essere giudicato per quello che un allenatore fa sul campo in base al rendimento della squadra e il suo valore. Il resto non mi interessa. Io sono uno che guarda i fatti e le considerazioni le lascio ad altri».

Che accoglienza le sembrerebbe giusto ricevere a Napoli?
«Tutte le tifoserie quando sono stato lì mi hanno voluto bene. Vuol dire che i tifosi percepiscono quello che faccio per la squadra per la quale lavoro. Alla fine del mandato secondo me bisogna rispettare la persona che se ne va. Non faccio previsioni e accetto quello che la gente vorrà fare domani».

Sarà una partita delicata quella del San Paolo?
«Non credo sia una partita delicata. Non si può alzare sempre l'asticella quando le cose vanno bene. Appena arrivato a Milano sono andato per strada, la sera anche per conoscere la città, e incontravo la gente: sono stato accolto bene e mi chiedevano di riportare l'Inter in Europa anche se pensavano che non sarebbe stato facile. In questo momento siamo già piazzati per un posto in Europa e abbiamo fatto qualcosa in più di quello che la gente si aspettava. Ai ragazzi dico di non accontentarsi mai: è questo il nostro obiettivo. Le considerazioni le faremo poi a fine stagione. Domani vorrei vedere contro una delle squadre più forti del campionato un'Inter che pensa al gioco e alla prestazione, che giochi in maniera equilibrata e intelligente. Dobbiamo fare bene le due fasi di gioco, cosa che nell'ultima gara non è successa. Voglio vedere un'Inter diversa rispetto a quella che ha sfidato il Parma».

Ha pensato a un cambio di modulo?
«Sì, ci ho pensato e l'ho provato in allenamento. I ragazzi hanno le conoscenze per fare un altro modulo durante la partita o all'inizio».

Come stanno Milito e Icardi? Possono essere convocati per Napoli?
«Icardi oggi farà un test. Se sta bene vorrei convocarlo perché là davanti ci manca qualcosa. Ha poco minutaggio e ha fatto un buon lavoro organico prima di aggregarsi con noi. Vedremo in base a quello che succederà sul campo. Milito sta bene, ha fatto tanto e per sicurezza credo che sarà convocato a gennaio con la Lazio».

Ha parlato spesso di anno zero all'Inter, come è stato al Napoli appena è arrivato. Ci sono analogie?
«Il Napoli l'ho preso in corsa, l'Inter dall'inizio. Poi ci sono momenti che vanno valutati nella storia dei club. Bisogna avere la giusta dimensione delle cose e quello che stiamo facendo va preso nel modo giusto. Come allenatore sono abituato a tutte le situazioni, basta che i tifosi siano coscienti di quello che sta succedendo».

Ci può stare che Cambiasso possa star fuori?
«Non l'ho visto male anzi è uno di quelli che ha fatto meno peggio nelle ultime partite. Quando la squadra si esalta lui è stato uno dei migliori. Non credo di poterlo cambiare in questo momento».

Vista l'Inter di quest'anno e il Napoli dello scorso anno qual è la squadra migliore?
«Il Napoli dello scorso anno è arrivato secondo, l'Inter è in una situazione diversa».

Il rischio in caso di sconfitta di finire a -7 dal Napoli può condizionare la squadra?
«In settimana abbiamo lavorato tanto e bene. Ho cercato di far memorizzare l'ambiente che troveremo perché la nostra squadra deve sapere che il San Paolo è caldo e spinge la sua formazione. E' normale che cercheremo di fare una grande partita contro una grande squadra. Dobbiamo pensare alla prestazione».

L'ambiente Inter è pronto a recepire il messaggio dell'anno zero?
«Nella storia dell'Inter quando c'è stato un cambio di proprietà? Già questo porta a credere che sia un anno zero. Un momento così può esserci. Le milanesi stanno facendo una politica diversa e la gente lo sta capendo. Soprattutto quelli che vengono allo stadio e sanno la situazione possono capire il momento e l'anno zero. Una cosa del genere è successa anche al Barcellona qualche stagione fa e sono ripartiti vincendo poi tutto. L'importante è che ci sia chiarezza».

Rolando in quale ruolo lo vede meglio?
«Può giocare anche a sinistra perché è a suo agio anche nell'impostazione da quella parte. Lo conoscevo e gli ho dato più fiducia rispetto a quella che gli ho dato a Napoli».

corrieredellosport.it
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