Juve fuori, passa il Galatasaray

Juve fuori, passa il Galatasaray
Un gol di Sneijder all’85’ condanna i bianconeri
che finiscono in Europa League

La beffa dell’ex interista Wesley Sneijder, allenato dall’ex interista (ed ex laziale, do you remember Perugia 2000?) Roberto Mancini si consuma improvvisamente quando Galatasaray-Juventus sembra destinata al pareggio. Inatteso, il gol che espelle la Juventus dalla Champions League, trasforma la farsa in tragedia (sportiva): Madama retrocede nell’Europa League, alle partite di giovedì, a un calendario tormentato. Però c’è la finale a Torino. Si potrebbe rimediare a questa sconfitta arrivando in fondo alla Coppa più piccola.

CAMPO OSCENO - Ripresa dal 31’ del primo tempo, Galatasary-Juventus si gioca su un campo osceno. Dopo almeno due inutili riunioni, le parti in causa sono arrivate a confermare l’ultimo orario di martedì notte: le 14 italiane, le 15 locali. Un’ora prima, come era stato ventilato, sarebbe stata la decisione migliore. Un dirigente del Galatasaray viene a spiegare, a un’ora e mezzo dal nuovo fischio di Proença, che il club turco ha tutto in regola, soprattutto i mezzi per rendere agibile il campo. In realtà si gioca su un terreno vergognoso perché i cingoli dello spazzaneve riducono le zolle a una poltiglia. Poi c’è la tempesta, che va e viene. A fine tempo Conte e Buffon vanno a protestare con la terna arbitrale.

ELIMINAZIONE MERITATA - Detto questo, le colpe della Juventus sono evidenti. Incapace di battere il Galatasaray in casa, ma soprattutto il Copenhagen due volte, si è trovata a giocarsi tutto l’ultima giornata su cui si è abbattuta la tempesta con quello che ne è scaturito. Se l’eliminazione è ingiusta qui, ora, perché non è stata una gara regolare (e comunque almeno due tiri in porta la squadra turca li ha fatti, grande Buffon su Drogba), è però meritata per lo svolgimento del girone: con una sola vittoria in cinque partite non si possono accampare scuse.